Quando andare in Islanda
La maggior parte delle persone etichettano l’Islanda, magari anche per via del suo nome “Iceland” (che tradotto significa “terra di ghiaccio”), come ad un posto iper-freddo e coperto perennemente di ghiaccio. Niente di più sbagliato. Il clima islandese è più temperato di quanto si pensi, grazie alla corrente nordatlantica, che si crea dalla corrente del golfo e investe in pieno l’isola.
Oddio, certo non siamo ai Caraibi. Le temperature medie estive vanno dagli 11°C a 15°C, con punte massime, seppur molto rare, sui 25°C. In inverno, invece, la temperatura media si aggira sui 0°C a Sud, sui -5/-10°C negli altopiani interni e arriva sui -20°C solo nella parte settentrionale dell’isola, meno colpita dalla corrente nord atlantica.
Jacques Descloitres, MODIS Rapid Response Team, NASA/GSFC, Public domain, via Wikimedia Commons
Il viaggio è dunque consigliato in estate, soprattutto in luglio, sicuramente la stagione migliore per godere di lunghe giornate, di un clima più mite e della possibilità di raggiungere qualsiasi zona, in quanto in inverno molte piste interne sono impraticabili. Bisogna tenere conto però che l’estate è il periodo più gettonato e di conseguenza troviamo un forte aumento dei prezzi e una bassa disponibilità ricettiva rispetto alla richiesta. Il consiglio per questo periodo è di prenotare tutti i servizi con largo anticipo.
Va comunque sottolineato che in Islanda il meteo cambia molto velocemente, ed è dunque possibile avere nella stessa giornata il sole che riscalda e poco dopo anche una nevicata. Per questo è molto consigliabile anche in estate avere abbigliamento ed attrezzatura che possa andare bene per tutte le stagioni.