I fiordi del Nord-Ovest
La parte nord-ovest dell’Islanda è una delle zone più scarsamente popolate dell’isola con poco più di 7.000 abitanti sparsi in 9.000 km2. Ma è anche una delle più belle, soprattutto per chi ama la solitudine, l’avventura e l’esplorazione, qui troverà una regione magnifica. Anche se negli ultimi anni stanno aumentando, i turisti in questa zona sono ancora pochi.
La regione è caratterizzata da coste molto frastagliate, insenature e non mancano i fiordi, la sua natura è selvaggia e dominante. Qui si trovano montagne, colline, valli e penisole, a volte nemmeno raggiungibili da strade, sicuramente l’ideale per intraprendere escursioni seguendo gli innumerevoli sentieri presenti. Gli amanti degli spazi e delle distese di solitudine troveranno in questa regione quello che stanno cercando.
Qui bisogna concedere abbastanza tempo per visitare la regione calcolando bene i tempi di trasferimento e i tempi per effettuare escursioni a piedi, che in questa zona sono molteplici e veramente suggestive. Il territorio lo possiamo dividere in varie penisole e zone, tra le principali troviamo la costa di Strandir, nella zona sud orientale, che è poco visitata ma offre parecchie attrattive, come i suggestivi paesini di pescatori sul mare, le sorgenti termali e le ottime camminate, mentre salendo verso nord troviamo le penisole di Isafjardardjup e þingeyri che ci immergeranno in fantastico paesaggio di scogliere e insenature, mentre nell’estremo nord la perla è la riserva di Hornstrandir, non raggiungibile in auto ma percorsa da sentieri lungo i quali si può ammirare la natura in tutto il suo splendore. Più a sud invece nella penisola sud-occidentale l’attrattiva principale è l’estrema punta di Látrabjarg con i suoi paesaggi mozzafiato
Christian Bickel fingalo, CC BY-SA 2.0 DE, via Wikimedia Commons
I fiordi del Nord-Ovest sono collegati alla Ring Road tramite due strade principali la 68 ad est e la 60 ad ovest. Per chi viaggia in auto non sarà difficile raggiungerla, mentre per percorrerla bisognerà fare un po’ di attenzione e avere una guida sicura su alcune strade in quanto si può trovarne alcune anche di malmesse. Le strade principali sono comunque asfaltate, percorrono solitamente il perimetro dei fiordi e l’intero giro può anche essere percorso da mezzi 2WD ma il consiglio è certamente di essere muniti di un mezzo a doppia trazione per poter percorrere anche le stradine più interne e valicare qualche passo.
Per chi invece sta viaggiando in pullman la cosa diventa un po’ più problematica in quanto i collegamenti con Reykjavík non sono molti, e anche gli spostamenti interni alla penisola risultano difficoltosi e non operano tutti i giorni. Potete verificare orari e tariffe direttamente sul sito della Straeto.
La penisola è inoltre ben servita da traghetti che partono da Stykkihólmur, nella Penisola di Snaefellsnes e arrivano a Brjánslækur nei Westfjords. Il traghetto parte due volte al giorno in estate, una volta al giorno ad inizio e fine stagione, mentre in inverno 3 volte a settimana. E’ possibile imbarcare le auto, il tragitto dura 3 ore ed è possibile sostare all’isola di Flatey.
Per prezzi e orari sito della compagnia Seatours.
Hólmavík e la costa di Strandir
Hólmavík è il paese principale della regione, adagiato sulla riva occidentale del Steingrímsfjörðuri. In se non c’è granché da visitare o da fare nel paese ma è un punto strategico di appoggio o di partenza per le varie escursioni nello Strandir, la regione costiera orientale dei fiordi. Qui si trovano anche servizi essenziali come banca, supermercato e posta.
Se si vuole fare una tappa più approfondita nel paese, da vedere ce il museo della stregoneria, che percorre la storia della magia e stregoneria degli anni del 1500-1600. All’interno si potrà anche conoscere e approfondire una pratica che veniva messa in atto in queste zone: scuoiare un cadavere dall’ombelico ai piedi per poi indossare la sua pelle a modo di pantaloni umani e la gente doveva infilare nello scroto delle monete, cosicchè colui che le indossava si assicurava la fortuna a vita.
All’ufficio del turismo di Holasvik si potranno trovare le cartine escursionistiche della zona per intraprendere camminate più o meno lunghe, addentrandosi nel territorio interno oppure percorrendo i sentieri sulle scogliere.
Sicuramente da visitare, per chi è automunito, la costa che accoglie le cittadine di Drangnes e Kaldrananes fino ad arrivare a Djupavik.
ArniGael, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Ísafjarðardjúp (Isafjardardjup)
Uno dei fiordi più belli della regione, si incunea almeno per 80km e si ramifica in una serie meravigliosa di fiordi più piccoli. La strada li percorre tutti, costeggiandoli e proponendo una serie di panorami stupefacenti tra il mare e la catena montuosa dello Snæfjallaströnd che si erge sopra il grande fiordo. La cittadina principale è lsafjörður, che è incastonata a circa metà del fiordo in una gradevole insenatura. Tra le insenature del grande fiordo, soprattutto a Skötufjörður e Hestfjörður sarà possibile anche ammirare alcune colonie di foche.
Isafjörður
È il capoluogo della regione dei fiordi del Nord-Ovest, qui si concentra la metà degli abitanti di tutta la regione. Il paese è incastonato tra le scure acque del fiordo Skutulsfjörður, che è una ramificazione dell’Isafjardardjup, e le alte vette limitrofe che la circondano.
La cittadina è ricca di attraenti costruzioni in legno, alcune rimaste intatte ancora dal tempo dei balenieri norvegesi che avevano in questa località una grande base di appoggio. Ora il paese ha sviluppato anche una parte più moderna e ospita il turista offrendo tutti i servizi. Arrivare in questo paese dopo alcuni giorni di viaggio tra i fiordi, sembrerà di arrivare in una metropoli.
Isafjörður è anche la base di partenza per andare alla scoperta della vicina penisola di Hornstrandir, vero paradiso per le passeggiate. Da qui partono infatti i traghetti che approdano nella riserva naturale, la quale è irraggiungibile in altro modo.
David Stanley from Nanaimo, Canada, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
Penisola di Hornstrandir
All’estremità settentrionale dei Fiordi del Nord-Ovest si estende una terra totalmente disabitata, di difficile raggiungimento e anche molto inospitale ma che racchiude un oasi di natura veramente incontaminata. È la penisola di Hornstrandir.
Per chi ama le camminate nella natura selvaggia, e anche un po’ di pace e solitudine, è una destinazione unica e imperdibile. Scogliere a picco, montagne, laghetti, cascate, ghiacciai, fiordi e ruscelli non mancheranno a tenervi compagnia e farvi ammirare uno dei posti più suggestivi d’Islanda. I percorsi non sono comunque facili, bisogna documentarsi bene anche sulle condizioni dei sentieri e del meteo prima di avventurarsi in questa zona. Su questa penisola non esistono servizi, chi decide di avventurarsi lo fa consapevole di ciò e deve premunirsi di portarsi tutta l’attrezzatura necessaria, da non dimenticare un buon GPS e una cartina dettagliata della zona in quanto i sentieri non sempre sono indicati.
Dal 1975 la penisola di Hornstrandir è monumento nazionale e riserva naturale, sono in vigore rigide norme sul territorio per preservarne la conservazione e tutelare la vegetazione. La penisola è anche un ottima opportunità per l’osservazione di molte specie di uccelli e della fauna locale come foche, balene e volpi artiche.
Il periodo migliore per visitare la zona è sicuramente l’estate, da fine giugno fino agli inizi di agosto. Nel rimante periodo, oltre a non incontrare proprio quasi nessuno, bisogna informarsi bene sulle condizioni dei sentieri e del meteo che potrebbe essere molto avverso e sorprendervi con bufere e tempeste mettendovi in difficoltà. Lungo la penisola sono comunque presenti alcuni rifugi di emergenza dotati di riscaldamento e radio da utilizzare in caso di bisogno.
Prima di un escursione consigliamo sempre di sentire gli operatori locali della zona e potrebbe essere una valida scelta anche rivolgersi ad un tour guidato.
Evgeniy Metyolkin, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Penisola di þingeyri (Thingeyri)
Poco più a sud di Isafjardardjup, spostandoci verso la parte nord occidentale della regione troviamo l’affascinante penisola di Þingeyri. Altra zona remota e poco popolata se non con la presenza di qualche sporadica abitazione e qualche fattoria.
In questa penisola, come del resto nella maggior parte della zona dei Fiordi Occidentali, le principali attrazioni sono di natura paesaggistica. Non esiste un sito particolare, ma l’intera penisola merita una visita un po’ approfondita. Gli spettacoli naturali sono offerti dagli alti picchi montagnosi che troviamo nella parte settentrionali, che arrivano a tuffarsi nel fiordo formando un bel contrasto mare-montagna. Una zona invece da non perdere assolutamente è la valle di Haukadalur, che era un importante sito vichingo, e dove oggi si possono intraprendere dei bellissimi trekking di varie difficoltà. Se avete una buona gamba invece l’ideale è raggiungere la vetta più alta di tutti i fiordi occidentali, Kaldbakur (998 m), percorrendo un erto sentiero che parte circa 2 km ad ovest di Þingeyri.
Le strade della penisola sono impraticabili con un normale auto, mentre sono percorribili con un mezzo 4×4, la strada che percorre il perimetro della penisola è sterrata e abbastanza malmessa. A Þingeyri è possibile noleggiare delle biciclette mountain bike, attività molto consigliata per percorrere alcuni percorsi presenti in zona, e con le quali sarà anche possibile anche compiere il periplo della penisola raggiungendo anche il faro di Svalvogar.
Da percorrere, sempre con un mezzo adatto, la strada 626 che taglia letteralmente la penisola da parte a parte, passando per l’interno e offrendo paesaggi molto suggestivi.
Barry Marsh from London, England, PDM-owner, via Wikimedia Commons
Cascata di Dynjandi
Scendendo dalla penisola di Þingeyri verso sud si incontra uno dei simboli dei Fiordi Occidentali, la cascata di Dynjandi. Situata nel fiordo di Arnarfjörður. Arrivarci è senza dubbio un piacere, percorrendo una strada molto ondulata in cui si incontrano anche altre cascate minore.
La visita alla cascata è molto facile, dispone di un parcheggio con alcuni servizi e il percorso da li alla cascata è ben segnato e confortevole con passerelle in legno fino ai piedi della cascata.
Foto di Islandapertutti.it
La penisola del sud-ovest
Una terra quasi priva di popolazione al di fuori dei tre villaggi di Bíldudaiur, Tálknafjörður e Patreksfjörður ma che saprà sicuramente stupire chi intraprenderà un esplorazione in questa remota zona dei Fiordi Occidentali. Questa penisola è anche il collegamento principale con la penisola di Snaeffelsnes tramite il traghetto che giornalmente, in alta stagione, compie la tratta da Stykkihólmur a Brjánslækur, passando e sostando anche alle isole Flatey che possono meritare una visita.
I panorami di questa penisola sono spettacolari, con la strada che percorre il bordo dei fiordi e porta ad ammirare scogliere e insenature, spiagge e colline selvagge. La zona è anche un ottima località per ammirare le pulcinella di mare, soprattutto verso le spettacolari scogliere di Latrabjarg. Una piccola perla da non perdere è la spiaggia di Rauðisandur, con la sabbia quasi color arancio.
Le scogliere di Látrabjarg
Lunghe 14km con un’altezza che varia tra i 50 e 400 metri queste spettacolari scogliere si ergono nel punto più occidentale d’Europa. Le scogliere sono veramente maestose, con enormi bastioni di roccia che si stagliano sopra le acque tempestose dell’oceano Atlantico.
Qui è il luogo ideale per ammirare e fotografare una moltitudine di specie diverse di uccelli, i pulcinella di mare, le gazze marine, le urie, i cormorani e i gabbiani, che soprattutto nei mesi estivi nidificano sulle scogliere. Un vero paradiso per gli amanti del birdwatching, ma non solo. Con un po’ di fortuna è possibile anche vedere delle foche sugli scogli attorno al faro.
Foto di Islandapertutti.it